La Fondazione Courmayeur Mont Blanc ha lo scopo principale di promuovere, sviluppare, coordinare, principalmente a Courmayeur, le ricerche, gli studi, le sperimentazioni, gli incontri per approfondire e diffondere la conoscenza dei temi giuridici ed economici nella società contemporanea con particolare riguardo ad un’ottica internazionale.

Il mercato dell'arte e dei beni da collezione

Il mercato dell'arte e dei beni da collezione: andamento delle aste 2019 e aspettative post-Covid

Incontro online su
Il mercato dell'arte e dei beni da collezione: andamento delle aste 2019 e aspettative post-Covid
organizzato in collaborazione con Deloitte&Touche
venerdì 18 dicembre 2020, ore 10.00

Ore 10.00  
Saluti
Lodovico Passerin d’Entrèves, Presidente del Comitato scientifico, Fondazione Courmayeur Mont Blanc
Alessandro Puccioni, Partner Audit & Assurance Deloitte

Ore 10.10
Il Report 2019 – Il mercato dell’arte e dei beni da collezione
Ernesto Lanzillo, Private & Family Leader Deloitte Italia

Ore 10.20
Collezionisti, operatori di settore e Wealth Management
Barbara Tagliaferri, Art & Finance Coordinator Deloitte

Ore 10.40
Andamento delle aste di opere d’arte e beni da collezione del 2019
Pietro Ripa, Private Banker Fideuram

Ore 11.20
Pulse Survey sulle aspettative di andamento del mercato dell’arte “post-Covid”
Roberta Ghilardi, Deloitte 

Ore 11.40
Dibattito e conclusioni
Ernesto Lanzillo, Private & Family Leader Deloitte Italia

I fattori scatenanti l’acquisto di opere d’arte da parte dei collezionisti d’arte sono quello emotivo, derivante dalla passione per la bellezza dell’opera d’arte, e quello sociale, connesso alla affermazione di uno status del proprio stile di vita che viene percepito, dal collezionista stesso, come differenziante. Tuttavia, anche il fattore finanziario sta diventando sempre più importante; l’arte è diventata una asset class primaria di investimento soprattutto a fronte di mercati finanziari che negli ultimi anni hanno avuto rendimenti non soddisfacenti.

Sempre più, quindi, nei portafogli di investimento dei privati e delle aziende, anche non appassionati di arte, si posiziona la categoria delle opere d’arte e dei beni da collezione (gioielli, orologi, auto d’epoca, foto).

Il report di Deloitte PrivateIl mercato dell’arte e dei beni da collezione” riunisce da tre anni contributi accomunati da un medesimo fine: contribuire ad accrescere la disponibilità di strumenti informativi utili al variegato set di stakeholder che si interessa di beni da collezione – operatori del settore, semplici appassionati, collezionisti, aziende manifatturiere e/o di servizi, investitori che desiderano diversificare il proprio portafoglio di attività, private bank e family office che diversificano le asset class dei propri clienti – per meglio orientarsi nel proprio processo decisionale sulla base di dati di trend storico dell’andamento delle aste delle opere d’arte e dei beni da collezione. Ciò in quanto il mercato dell’arte è opaco ed una analisi sistematica dei trend delle transazioni non è facilmente disponibile.

Non esistendo precedenti al momento di crisi in cui ci troviamo che consentano di utilizzare a fini predittivi i dati storici, i dati descrittivi di trend storico pre-Covid riportati nel terzo report oggetto di analisi in questo workshop possono rappresentare un riferimento per il “new normal” e un punto di arrivo da cui partire con l’elaborazione di nuovi modelli e strategie.

Il report, infatti è stato redatto prima della diffusione su scala globale del Covid-19, che iniziava tuttavia a dare segnali preoccupanti già nei primi mesi del 2020. La crisi sanitaria, economica e sociale provocata dalla pandemia, ha comportato la radicale ridefinizione delle nostre priorità, dei nostri modelli di vita e di consumo; anche il mondo dell’arte, della cultura e dei beni da collezione ha pesantemente subito gli effetti della crisi, richiedendo a tutti gli operatori del settore di pianificare e implementare nella fase pandemica nuove strategie per mantenere viva la propria offerta e gestire la propria attività, nonché di iniziare a figurare nuove modalità operative per affrontare il “new normal” post-Covid.

È ancora presto per prevedere come e con quale pervasività la crisi cambierà la nostra quotidianità privata e lavorativa e quali saranno gli impatti su tutte le attività, comprese quelle relative al mondo dell’arte, ma una cosa è certa con riferimento a tale ultimo ambito: l’arte, la bellezza e la cultura in questi mesi si sono dimostrate in grado di dare conforto, di unire persone forzate a vivere separatamente e di creare un clima di speranza, diffondendo un messaggio di resilienza.

Da questo punto di vista il workshop, oltre ad analizzare i contenuti del report sull’andamento delle aste del 2019, presenta i risultati di una Pulse Survey, lanciata a fine agosto 2020, sulle aspettative degli operatori di settore sull’andamento del mercato post-Covid.

Programma

Comunicato stampa

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